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S00295

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Ph. credit: Alessandro Casoli

Il verbasco, pianta xerofita, assomiglia nella prima metà della sua vita alla rosetta di un cespo d'insalata, ma con foglioline fittamente disseminate di peli (tricomi unicellulari) che riflette una luce verde- argentea. Questa Scrofulariacea possiede una eccellente resistenza alla siccità prolungata, ed un robusto e potente fittone che si incunea nel suolo fino a profondità impensabili per una pianta erbacea, ricercandovi l'acqua e sostanze minerali scarse negli strati più superficiali delle estati mediterranee. Notevole già nella fase giovanile il Tasso barbasso diventa molto appariscente quando sviluppa il suo fusto fiorifero colonnare, altissimo (fino a tre metri) e munito di minuti e numerosissimi fiorellini gialli.

UTILIZZI

Le foglie del verbasco sono utilizzate da millenni come stoppini per le lampade ad olio, mentre i fusti sono adatti ad alimentare di combustibile i forni da pane a cui conferiscono un aroma particolare. Tutta la pianta eccetto i semi (che sono tossici) può essere usata per trattare ferite, piaghe, geloni ed emorroidi. Solo uso esterno

Ph credit: Giorgio Faggi (Acta Plantarum)

COLTIVAZIONE

Adatto a giardini rocciosi, e terreni pietrosi secchi e ben drenati, prospera anche in terreni pesanti a patto che vi sia incorporato dello scheletro sassoso, o macerie.

Scheda: C.P.

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Ph credit: Antonino Messina (Acta Plantarum)