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RACCOLTA FONDI

Abbiamo istituito una raccolta fondi per permettere al progetto Ri.cominci.Amo di raggiungere il maggior numero di studenti delle scuole di 93 comuni coinvolti dalla terribile catastrofe idrogeologica di maggio 2023 *.

Per dare supporto alle famiglie delle realtà più colpite, aiuteremo i giovani delle scuole (figli e nipoti) ad affrontare le incognite materiali prodotte da quegli eventi, fornendo loro una solida conoscenza dei fenomeni accaduti e quindi quegli gli attrezzi culturali fondamentali per non esserne più vittime in futuro.

Per tantissime scuole che si sono risollevate coraggiosamente dai danni la generosità di tanti farà la differenza, divenendo con Ri.cominci.Amo da gennaio a maggio 2024  le meravigliose tappe di un grande viaggio che le unirà tutte idealmente e lancerà anche un grande messaggio di civiltà:

solo con una corretta cultura del rischio e della preparazione della cittadinanza possiamo uscire dall'incubo della costante emergenza idrogeologica in cui vivono gli abitanti di migliaia tra città e borghi italiani.

Vi terremo aggiornati sull'andamento della raccolta fondi e sui progressi ed i traguardi raggiunti.

 

 

CON BONIFICO BANCARIO O BOLLETTINO A: ETA BETA APS

Bank transfer or Post Bill of payment to: ETA BETA APS / ETA BETA CHARITY

IBAN: IT46 D 07601 02800 000067123620

Conto corrente n° 67123620 intestato a: ETA BETA APS
Bank account n° 67123620 belonging to: ETA BETA CHARITY

Specificando la causale "Donazione Ricominciamo con i giovani - scuole maggio 2023"
Bank transfer description: "Donation Let's start again with the youth - schools May 2023"

BIC/SWIFT: BPPIITRRXXX
BIC/SWIFT code: BPPIITRRXXX

 

* comuni individuati dalle Delibere del Consiglio dei Ministri del Governo Italiano dei giorni 4 e 23 maggio 2023 e formalizzati nel comunicato del C.d.M. n.36 del 25/05/2023

sabato 31 ottobre 2020 alle ore 15:00

nell'ambito della @FestadellaToscana

Eta Beta Onlus, in collaborazione con i suoi partner, propone su Microsoft Teams il webinar:

Le opere idrauliche storiche del Valdarno Inferiore: casi emblematici di gestione sulla linea della storia

Per ricevere l'invito all'evento è necessario registrarsi: https://bit.ly/3jydJec

Puoi accedere anche da Facebook

 

 

Un progetto nato da una constatazione semplice ma impietosa: moltissimi corsi d'acqua a livello globale sono sempre più invasi da materiale plastico che vi arriva per mano dell'uomo sia in modo non intenzionale (a causa dei fenomeni meteorologici ) sia con l'esplicito (e deprecabile) intento di smaltire scarti, rifiuti ed imballaggi in modo sbrigativo, illegale ed economico...

Ma siamo davvero sicuri che tutto ciò sia economico? Forse è utile qualche approfondimento. Sappiamo che imballi e materie plastiche hanno un costo ancorché piuttosto basso. Il basso costo di questi materiali ha causato fin dal 1930 circa una graduale ma inarrestabile sostituzione di altri materiali più costosi come metalli, vetro, legno e la stessa carta con materie plastiche che mostravano caratteristiche fisiche (come resistenza al calore, impermeabilità, non fragilità, ecc) e di utilizzo simili a quelle precedenti, ma ad un costo decisamente inferiore.

Anche le materie plastiche non sfuggono però ad una logica che le vede derivate da uno o più cicli produttivi ed economici che assommano nel valore fattori come materie prime, lavoro, energia, macchinari e relativi investimenti finanziari. Questi cicli produttivi ed economici nel caso dei beni di consumo, sono messi al servizio di un ciclo di consumo breve (da qualche giorno a pochi anni) fino ad alcuni che possiamo definire tranquillamente come istantanei, dato che sono basati sul paradigma di consumo del "usa e getta": la merendina contenuta nel polipropilene o polietilene che lo avvolge, esaurisce la sua utilità pochi secondi dopo il momento in cui la merendina viene addentata... dopodiché diventa subito uno scarto, un rifiuto da allontanare e smaltire. 

      

Un tale esaurimento di utilità è oggi in qualche modo programmato ed incorporato nel modello di consumo; è accompagnato nel migliore dei casi da vari tipi di raccolta differenziata della frazione plastica che avvengono a valle della vendita e del consumo che è orientata al riciclaggio del materiale plastico e essere aggregato ai cicli produttivi dove sono considerate materie prima seconde che contribuiscono all'abbattimento dei costi delle materia prime di produzione e soprattutto del consumo energetico per ottenerle, nella prospettiva della creazione di economie di scala visti gli enormi volumi di rifiuti plastici oggi prodotti in un paese economicamente sviluppato come l'Italia. 

          

Molti autorevoli studi da anni hanno evidenziato però che il riciclaggio delle plastiche non è sempre utile in funzione del risparmio energetico, e diviene quanto meno problematico a livello tecnico a causa della molteplicità (spesso nello stesso imballo) di tipi di plastica che oggi sono utilizzati nel comparto B2C che si ripercuote poi sulla qualità delle materie prime seconde ottenute.

Esempi di tali limiti sono i forti costi economici ed energetici di trasporto (dovuti in buona parte al carburante per autotrazione) per convogliare i materiali plastici urbani da riciclo ai centri di smistamento materiale collocati in zone lontane dal luogo di produzione e raccolta. Mentre esempi di pressoché impossibile riciclabilità sono gli imballi composti di tipo Tetrapack, oppure il sistema di packaging utilizzato per il 99% delle acque minerali in commercio con 2 o 3 tipi di materiali plastici diversi saldamente assemblati tra di loro. Per un'idea ancorché schematica della complessità delle operazioni logistiche e produttive coinvolte si veda lo schema sotto:

         

Appurati i limiti del riciclo delle materie plastiche nei processi produttivi  (a livello europeo siamo al 12%, a livello globale al 9%) e di altri materiali se non esistono le ottimali condizioni logistiche, tecnologiche, organizzative e normative per rendere l'operazione positiva nella prospettiva di un qualsiasi bilancio di tipo ecologico, idrico, energetico ed economico, rimane l'imperativo di ridurre presto e subito l'impronta ecologica delle nostre comunità affinché si scongiuri il rischio imminente e reale di una involuzione delle condizioni di vita della nostra specie sulla Terra.

Forse per questo motivo sarebbe necessario integrare nei cicli di produzione, consumo e riciclo anche cicli di riutilizzo locale delle materiale differenziato che siano realmente orientati a ridurne i volumi destinati a trasporto e processamento, producendo anche valori diretti ed indiretti per le comunità che le hanno prodotte e contribuito a renderle possibili. Per loro natura questi cicli sono più vicini al lato Consumer, piuttosto che a quelli Business, con un tendenziale conflitto di interessi in termini di prezzo ricavabile dal materiale recuperato dal consumatore e risparmio industriale con immissione di materie prime seconde a basso costo provenienti da cicli di consumo che producono rifiuti solidi urbani e quindi attualmente anche volumi ragguardevoli di materie plastiche. Per superare queste impasse sarebbe necessario rimodulare la normativa attuale che è incardinata sul divieto di trasporto e processamento dei rifiuti e certamente sulla prossima Direttiva Europea Plastiche che intende raggiungere gli obiettivi del piano d’azione (55% delle plastiche riciclate nei cicli produttivi entro il 2030) per l’economia circolare adottato del dicembre 2015 ponendosi fondamentalmente come pure misure volontarie di tipo industriale. 

       

Le plastiche nei corsi d'acqua oggi non sono certo solo un mero problema estetico, ma localmente possono influire in modo negativo sulla defluizione delle acque di scorrimento superficile a pelo libero ed intombate creando talvolta i presupposti per allagamenti locali anche gravi. Il trasporto della plastica lungo i fiumi (inevitabile durante i fenomeni periodici di piena) è a sua volta uno dei fattori (assieme alla dispersione delle attrezzature e reti della pesca marittima) che determinano la presenza di plastica in mari ed oceani.

Plasticopoli è un progetto nato dalla collaborazione di Eta Beta Onlus e Consorzio Bonifica 2 Alto Valdarno, grazie anche alla progettualità ed esperienza dei Lab ArteinGioco.

   

 

Oggetto ed obiettivo dell'evento sarà la ripulitura delle rive di fiumi e torrenti dalle plastiche presenti lungo l'alveo e che si ritrovano purtroppo in quantità anche sulle loro rive.


Le plastiche, oltre a deturpare le rive del nostro fiume rendendolo un luogo marginale e sporco, contribuiscono ad aggravare il già grave problema delle plastiche in mari ed oceani dato che (non lo dimentichiamo) esse sarebbero presto o tardi destinate ad accumularsi nei nostri mari, interferendo pesantemente nella vita e nella dieta degli organismi marini.

La presenza e l'aiuto dei cittadini è determinante per ottenere risultati. Uno, dieci, cento eventi come questi in tutta la Toscana dal 20 al 22 marzo faranno davvero la differenza!

Con i partecipanti ci organizzeremo in squadre per battere l'area golenale di tre diversi corsi d'acqua: il Torrente Pesa ed i fiumi Elsa ed Arno all'altezza delle città di Castelfiorentino e Montelupo Fiorentino. Segui tutti gli sviluppi anche su Facebook.


A tutti i partecipanti saranno distribuiti gli strumenti idonei per il lavoro. Si pregano comunque tutti quanti di portare un paio di guanti da lavoro personali e di indossare scarponcini adatti al cammino, o stivali dato che ci si muoverà nella golena fluviale (asciutta ma in cui sono presenti erbe e cespugli).

I rifiuti raccolti durante la pulizia saranno conferiti ai gestori della nettezza urbana nella frazione imballi o indifferenziato.

Un'iniziativa organizzata da Associazione Eta Beta onlus
ed inserita nel programma Toscana PlasticFree: http://plastic-free.toscana.it

E' stata chiesta anche la collaborazione delle scuole dei territori interessati dai corsi d'acqua.

   

Invito
SI SCRIVE BONIFICA, SI LEGGE TOSCANA PIU' SICURA!

16-17 maggio / Firenze

venerdì 16 maggio - dalle ore 9.45
Centro Arte e Cultura dell’Opera Di Santa Maria del Fiore
Piazza San Giovanni, 7

e

sabato 17 maggio - dalle ore 9.45
Sala Pegaso - piano terra / Palazzo Guadagni Strozzi Sacrati 
c/o presidenza della Giunta Regionale                                                                                                                     Piazza Duomo 

Temi: gestione partecipata dei beni comuni per la difesa del suolo, prevenzione civile, tutela dell’ambiente, valorizzazione dell’agricoltura. Un confronto e proposte sui temi della difesa dal rischio idrogeologico e della gestione dell'acqua nel contesto regionale ed italiano.

Oltre al convegno -che si svolge in due giornate- il giorno 16, verranno condotti tre workshop tematici:                           WSH 1 - Manutenzioni e nuove opere di sicurezza                                                                                                     WSH 2 - Gestione sostenibile degli alvei fluviali                                                                                                         WSH 3 - Acqua, territorio ed agricoltura

Il giorno 17, oltre agli interventi delle personalità in programma- sarà possibile assistere alla dimostrazione del dispositivo Flumina. Saremo presenti tutta la mattina. Vista l'affluenza di pubblico prevista, si consiglia caldamente di prendere contatto per segnalare la propria partecipazione ed interesse a partecipare si prega di contattare la nostra segreteria: 340.5630771. Grazie.

A presto

 

Per visionare nel dettaglio il programma completo e per scaricare l'invito:

http://www.urbat.it/index.php?option=com_content&view=article&id=226:si-scrive-bonifica-si-legge-toscana-piu-sicura&catid=12:pagine-menu-secondario&Itemid=150

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