Zea mays - mais / OTTOFILE TORTONESE
È una vecchia varietà di mais, molto coltivata in passato dalle famiglie contadine nel tortonese, in Piemonte, che lo utilizzavano per autoconsumo.
È chiamato così per il numero di chicchi, otto appunto, sul tutolo della pannocchia, la quale ha un diametro di circa 3,5 cm e può arrivare a misurare 25 cm di lunghezza.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale, come altre varietà locali, venne progressivamente emarginato e abbandonato in favore di mais ibridi adatti alla monocoltura e produzioni molto più elevate. La sua scomparsa, tuttavia, venne scongiurata dal Sig. Biagio Pelletta, appassionato genetista, che nel 1981 trovò per caso in una cascina della valle Ossona due vecchie pannocchie annerite dal fumo di un camino, dalle quali riuscì in seguito a far germogliare cinque piantine.
COLTIVAZIONE
La semina si effettua dalla metà di aprile fino a maggio ponendo i semi nel terreno in file distanti 50-70 cm e ad una distanza di 15 cm l'uno dall'altro. I terreni migliori sono quelli sciolti, ricchi di sostanza organica e ben drenati. Nel corso della coltivazione sono utili operazioni di sarchiatura e una buona irrigazione; inoltre, è consigliabile una rincalzatura ed eliminare eventuali fusti di accrescimento che si vengono a formare. Dalla metà di agosto inizia la maturazione e le pannocchie sono pronte per essere raccolte. In seguito, si possono lasciare essiccare al sole e, una volta raggiunto il giusto grado di umidità, sgranate.
USI COLTURALI
Attualmente la coltivazione del mais ottofile è rimasta appannaggio solo di qualche vecchio contadino delle alte Langhe.
La farina gialla è particolarmente dolce e dal profumo intenso e la si ritrova miscelata ad altre varietà di 'meliga' (marano, pignolet e quarantina) presso i pochi mulini che nelle Langhe eseguono ancora la macinazione a pietra. Quest'ultima esalta le caratteristiche organolettiche del cereale, lasciando nella farina tutte le parti di cui è composto il chicco.
Scheda: M.D.
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