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Di solito quando un evento idrogeologico colpisce lo fa in un'area delimitata - grande o piccola che sia - anche molto duramente, ma con modalità ed effetti che sono largamente previsti e prevedibili secondo scenari scalati per gravità e tempo di ritorno previsto. I danni sono di solito proporzionati alla quota del battente idraulico registrato, ovvero della quantità di acqua che fuoriuscendo dall'alveo invade aree limitrofe che di fatto ridiventano per alcuni giorni o solo poche ore l'originaria golena fluviale*, come accadeva prima che quel corso d'acqua fosse regimentato ed arginato. Tale dato, insieme a quelli della pericolosità idraulica, sono contenuti nel piano di gestione delle alluvioni (PGRA), nel Regolamento Urbanistico Comunale (RUC) e nei Piani di Assetto Idrogeologico (PAI).
Quando i danni sul terreno riguardano i beni culturali la perdita assume molto spesso un carattere di irrimediabilità; sì proprio quando a cadere sono le vite umane... anche se -ripetiamoci- i danni attesi sul terreno e le modalità di eventi idrogeologici possono essere previsti perché colpiscono in modo caratteristico le aree identificate come pericolose,
La notizia che gli archivi di deposito di alcuni comuni toscani sono andati a mollo con l'evento alluvionali che ha interessato Campi Bisenzio e la piana del basso Bisenzio il 3 novembre 2023 è sconcertante. Ma è successo. Ci sono gli archivi dei Comuni di Agliana, San Marcello Pistoiese dal XV secolo in poi, le Decime di tutta la Montagna Pistoiese, quelli dei Comuni di Prato, Pistoia, Castelfiorentino, Sinalunga, Torrita di Siena, Pelago** e Marliana.
I protocolli di sicurezza per questi materiali prevedono ambienti appositi al chiuso e spesso in atmosfera controllata, prevedono anche che vengano conservati in luoghi al sicuro da eventi naturali o di natura umana che li potrebbero mettere a repentaglio. Anche questa volta le cose non sono andate così; adesso bisognerà valutare i danni e sperare che tutto ciò non venga perduto.
Il paradosso è che questi materiali si sarebbero trovati a Campi solo temporaneamente, per effettuarne l'inventariazione. La domanda è: per la decisione del trasferimento, l'individuazione degli spazi e la loro tipologia di stoccaggio sono stati seguiti i protocolli di sicurezza prescritti dalla Sovrintendenza e dal Ministero dei Beni Culturali per gli enti conservatori?
Ha senso prevedere lo stoccaggio a lungo termine di materiali archivistici (beni culturali ai sensi degli articoli 2, 10 ed 11 del Codice dei beni culturali e del paesaggio (d.lgs. 42/2004) in un'area geografica di confluenza fluviale delimitata a Ovest dal fiume Bisenzio (esondato) e dal torrente Marinella suo affluente?
 
* fonte: La Nazione, Prato, 7 novembre 2023
** la golena è la fascia di espansione, altimetricamente appena più alta dell'alveo in cui si riversano le acque di piena di un corso d'acqua. In condizioni non di piena questa fascia è di solito priva di acqua.

È in corso la manutenzione ordinaria del periodo autunnale delle fontane di Castelfiorentino e dintorni. Per noi è anche l'occasione per ricordare che il nostro è un impegno costante nel tempo. Dal 2008 ci occupiamo di tutela di beni culturali e promuoviamo iniziative volte alla loro valorizzazione. Periodicamente siamo impegnati nella manutenzione ordinaria delle fontane di San Martino, di Madonna della Tosse, delle Vecchiarelle e di Meleto. Il nostro lavoro è continuativo anche grazie alle volontarie e ai volontari del Servizio Civile Regionale. Ma ogni aiuto è prezioso! Sicuramente lo sono il vostro 5x1000 e le donazioni ricavate dalle cassette che trovate nei negozi di Castelfiorentino (potete trovare la lista completa sul nostro sito nella sezione "come puoi aiutarci"). Oltre alla collaborazione dal basso, ci siamo mossi anche a livello istituzionale. Abbiamo fatto proposte al Piano Strutturale Intercomunale della Valdelsa fiorentina Parteci-PIANO! e partecipato al Progetto Bellezza del 2016. Campagne di Salvaguardia non si ferma mai!

 

 

 

 

    

 

 

                                                                  

  

 

  Continuano con regolarità le attività di manutenzione programmata delle fontane, rese possibili anche grazie alla raccolta dei vostri contributi, donati nelle cassette custodite dai negozianti di Castelfiorentino. Siamo tornati a Meleto, dove la maestosa quercia la fa da padrona, avvinghiando con le radici il muro a retta e riempendo stagionalmente di foglie le vasche che sono ancora purtroppo prive di acqua. La fontana di Meleto è, per questa ragione, particolarmente bisognosa di manutenzione e restauri. La fontana si trova a due passi dalla Villa-fattoria di Meleto, sede nell’Ottocento dell’Istituto agrario, fondato da Cosimo Ridolfi. E, a questo proposito, cosa hanno in comune un arcivescovo inglese del X secolo e Ridolfi? Una nuova esperienza che vi proporremo a breve! Rimanete collegati!

 

Prima  Dopo

 

 

 

 

 

 

Campagne di Salvaguardia 2022 - Manutenzione delle fontane 

 

 

Fonte di San Martino 

Nel mese di dicembre è ripresa la manutenzione ordinaria delle fontane di cui ci occupiamo ormai da anni, come San Martino alle fonti, Vecchiarelle, Madonna della Tosse, Meleto e Coiano. Il lavoro, portato avanti insieme ai volontari del Servizio Civile regionale, consiste in un'accurata pulizia delle fontane citate. Nei pressi di San Martino, purtroppo, abbiamo trovato molti rifiuti abbandonati, che ci siamo premurati di eliminare. Per quanto riguarda tutte le fontane, abbiamo effettuato la manutenzione ordinaria che consiste nella rimozione di foglie ed erbacce dalle vasche e dai muri. Abbiamo ripulito anche intorno alle strutture per facilitarne il mantenimento e per renderle più visibili. Oltre a questo, abbiamo preso visione delle criticità di queste piccole strutture architettoniche, come mattoni spostati o danneggiati, monitorandole al fine di comprendere gli interventi necessari per la conservazione di questi beni. Il nostro impegno non finisce qui. Il mantenimento in buono stato è un lavoro che necessita di costanza. Per questo abbiamo programmato interventi periodici di manutenzione per l'anno corrente. Il fine dell’associazione non è solo la conservazione di questi tasselli di storia in quanto tali, ma anche la loro fruibilità da parte di tutte e tutti. La fontana delle Vecchiarelle, ad esempio, si trova su un tratto di strada sterrata che interessa non solo gli abitanti delle case limitrofi, ma anche chi vuole godersi la natura vicino alla città. La fonte è quasi nascosta dalla vegetazione, quindi è una sorpresa che si dischiude allo sguardo di chi passeggia in via di Belpiano. Questa strada collega le vicine Castelfiorentino, Gambassi Terme e Certaldo. Infatti, la fontana si trova già nel comune di Gambassi. Anche le fontane di Meleto e di Coiano sono immerse nel verde e per questo mantengono la loro aurea magica, fuori dal tempo. Ci impegniamo a preservare la loro bellezza e la loro ricchezza storica con i nostri interventi, proprio perché crediamo che questi beni culturali appartengano a tutti essendo strettamente collegati al territorio e alla sua storia. Il nostro lavoro è possibile grazie alle donazioni e agli introiti delle campagne di raccolta fondi.

Puoi anche contribuire con il 5 x 1000 (C. F. 91020790480).

Fonte del Poggio  - Meleto   Fontana Madonna della Tosse   Fontana delle Vecchiarelle
 Fontana del Poggio - Meleto  Fontana Madonna della Tosse   Fontana delle Vecchiarelle

 

 

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