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Molti (anche non più giovanissimi cinquantenni) non sanno dove è la Fonte di San Martino per la quale abbiamo ottenuto un importante finanziamento per il restauro, che si aggiunge alle sostanze raccolte con due anni e mezzo di un crowdfunding, e che è tutt'ora in corso. Ecco le coordinate del sito: 43°35'49.68"N - 10°58'31.27"E via Ciurini s.n.c. - circa 200 metri dalla fine del centro abitato di Castelfiorentino muovendosi verso sud sulla S.R. 429. Abbiamo in programma alcune visite guidate a cui ci si può mettere in lista fin da ora telefonando al: 324.7799951. Chi volesse rendersi conto da solo può farlo, ma dovrà fare molta attenzione perché il sito è perimetrato per cantiere e attualmente non accessibile. Si può vedere solo dall'esterno e bisogna stare molto accorti perché attualmente non esiste un marciapiede per arrivarci e stazionare in sicurezza. Per info sempre: 324.7799951 Associazione Eta Beta onlus @CampagnediSalvaguardia
Siamo orgogliosi di essere in prima fila da pi di 10 anni (mediante #CampagnediSalvaguardia) per aver tenuta accesa l'attenzione sulla Fonte di San Martino e per organizzare a più livelli da anni la raccolta fondi e l'AUTONOMA ricerca di finanziamenti e contributi compresi quelli recentemente ottenuti di Bellezz@Governo, per far conoscere la cultura dell'acqua attraverso decine di iniziative, per curare lo studio, la manutenzione del sito della Fontana ed organizzare l'esecuzione di lotti che portano avanti da 10 anni il restauro conservativo della Fonte di San Martino e di decine di altri siti consimili.

La lista dei siti segnalati alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, sarà pubblicata nei prossimi giorni,

mentre per il 10 agosto 2016 è previsto il decreto di stanziamento ed assegnazione dei 150 milioni di euro messi a disposizione. Ecco i (buoni) dati di risposta all'iniziativa da parte degli italiani:

mappa dei siti segnalati

 

totale mail giornalieri e totale delle mail arrivate in tutto il periodo

 

fonte: Presidenza del Consiglio dei Ministri

    

La fontana della Madonna della Tosse è tecnicamente un punto di distribuzione dell'acqua di sorgente proveniente dall'antistante dorsale collinare del Castellare, appena a sud del luogo dove sorge Castelnuovo d'Elsa.

La fontana ha origini imprecisate - e probabilmente difficilmente precisabili - tuttavia una futura ricerca archivistica potrebbe risultare molto utile e dare risultati interessanti. Quel che si sa è che nella frazione esisteva da secoli l'uso di attingere l'acqua della sorgente per curare i sintomi della tosse nei bambini. La raccolta veniva effettuata dalle madri dei bimbi che - in funzione preventiva o curativa - gliela somministravano nella speranza che la malaugurata tosse non apparisse o scomparisse a second dei casi. La stessa committenza del tabernacolo affrescato dal Gozzoli sul finire del XV secolo, può forse essere interpretata come un tentativo del clero locale di separare progressivamente la devozione e le credenze locali dagli antichi culti legati all'acqua che non scomparvero (qui come altrove) mai del tutto. All'epoca della costruzione del non lontano tabernacolo affrescato dal pittore Benozzo Gozzoli sul finire del XV secolo, era invalsa l'abitudine di far benedire l'acqua proprio nei pressi del tabernacolo. Molti indizi portano a ritenere che questa usanza fosse ben più antica e che essa si fosse già ampiamente sviluppata in tempi più remoti, anche prima dell'esistenza del tabernacolo e della stessa fontana in mattoni ancora oggi esistente.

La struttura in muratura oggi esistente durante i rilievi murari seguiti a ripetute pulizie, restauri ed integrazioni sembra essersi sviluppata su due livelli diversi ed in momenti distinti: prima la fontana vera e propria con il 'pillone' anteriore, successivamente sulle due ali a destra (guardando il monte) il lavatoio, dove entrambi sono stati sempre ad uso pubblico, a sinistra la scala di accesso al podere retrostante ed immediatamente sopra il lavatoio pubblico separato da un muro di retta, esisteva un tempo anche una vasca utilizzata per usi privati. A poche decine di metri a monte esiste ancora il manufatto in muratura, detto "colta" che ha la funzione di raccogliere l'acqua della sorgente, facendovi depositare eventuali impurità provenienti dal terreno, prima di convogliarla nella condotta per la fontana.

Si conservano notevoli reperti in laterizio della condotta, il 'doccio' che servì fino agli anni 50-60 del XX secolo per il trasporto dell'acqua dalla sorgente alla fontana.

Nel corso del XX secolo davanti alla fontana sorgeva la bottega dell'Armanda, una guaritrice locale invisa alla gerarchia ecclesiale, ma con molto seguito tra la popolazione. Alla sua morte, avvenuta nel 1958, i locali della bottega divennero una cappella, che viene talvolta ancora utilizzata per eventi commemorativi.

*   pìllone / tosc. termine vernacolare che indica vasca, lavatoio

** dóccia s. f. [der. di doccio] (pl. -ce). – 1. a. Canaletto che convoglia le acque piovane raccolte da un tetto (sinon. di grondaia). b. Canale inclinato [...] d’acqua dall’alto

 

Eta Beta Onlus / Campagne di Salvaguardia

 

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RICERCA ARCHIVISTICA, BIBLIOGRAFICA
Conoscere le fonti scritte e la storia scritta o tramandata a voce
per restituire dignità

DOCUMENTAZIONE ARCHEOLOGICA
Apprendere dati e fatti dalla stratigrafia di un sito o edificio
altrimenti non accessibili da fonti scritte ed orali

RICOGNIZIONE E DOCUMENTAZIONE
Scoprire nuove strutture ed informazioni per iniziare
un percorso tutela

SCHEDATURA E MAPPATURA
Organizzare i dati per renderli disponibili a chi servono
nel momento giusto 

RILEVAZIONE GEODETICA
Rappresentare il reale in una dimensione cartografica per rendere possibile la tutela, la progettazione e la restituzione

MANUTENZIONE PROGRAMMATA
Gettare le basi per conservare intatto negli anni un patrimonio fragile ed immenso

FUNDRISING ORIENTATO AI BENI CULTURALI
Reperire risorse per cose che sono di tutti:
il nostro patrimonio culturale

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