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Thursday, 25 November 2021
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La produttività, la grande varietà di forme e dimensioni, l'adattabilità a suoli e climi molto diversi hanno fatto del mais (Zea mais) con le tre sottospecie selvatiche ed una coltivata, la seconda pianta più coltivata sulla Terra, dopo la canna da zucchero, ma il primo assoluto tra i cereali, distanziando di molto il grano che è tipico del Vecchio Mondo.
Il mais è originario del continente americano dove venne domesticato circa 6000 anni fa, eppure il suo ruolo da quando approdò mezzo millennio fa sulla nostra sponda dell'Atlantico divenne subito globale, e cruciale. Dove il mais venne introdotto (assieme anche alle patate) contribuì a diminuire e talvolta a scongiurare le carestie che avevano falcidiato moltissime comunità agricole europee del periodo medievale. Essendo una pianta esigente, si adattò piuttosto bene ai suoli ricchi di acqua di molte pianure europee che erano inadatti alla cerealicoltura del frumento; inoltre si avvantaggiavano della lunga estate delle regioni mediterranee, e la sua coltivazione (una volta affermatasi nei secoli XVII-XVIII) contribuì in modo determinante alla bonifica di vaste zone umide.
Ecco quindi che il mais (come il riso) è entrato a far parte della nostra cultura, della nostra economia, della nostra cucina. Ne esistono -solo in Italia- centinaia di varietà, mentre a livello mondiale se ne contano quasi 5.000 varietà, di cui il 95% sono coltivate solo in ambiti molto ristretti, dove hanno provato però di rispondere bene alle particolari condizioni locali.
Nella busta collezione trovi 5 varietà varietà, alcune tipiche italiane, ma anche antiche varietà di altre parti del mondo prime tra tutte, la regione centro-americana.